Srebenica, Sabra e chatila, Tien-an-men, Kossovo, Darfur. Sono solo pochi esempi di massacri recenti, perpetrati nell’indifferenza del mondo. Oggi è il turno della Libia, dove la minaccia del figlio di Gheddafi,”Fermatevi o sarà guerra civile” ha avuto un tristissimo seguito. Bombardamenti aerei sulla propria gente, un bagno di sangue che ha sconvolto l’intero mondo. Piloti che chiedono asilo a Malta per non bombardare i cittadini, diplomatici e ministri libici si dimettono di fronte all’orrore ordinato da Gheddafi, da 40 anni leader incontrastato della nazione africana. La morte dall’alto, l’azione di guerra che porta più danni alla popolazione, lasciando praticamente incolume chi sferra l’attacco. La popolazione chiede pane, il leader libico risponde con le bombe. 600 vittime in 7 giorni di scontro e il bilancio tende tragicamente ad aumentare.
E mentre le violenze si facevano sempre più chiare e aberranti, colpiva l’assordante silenzio italiano. Il nostro paese è legato alla Libia: abbiamo un sacco di interessi legati al petrolio e “l’amico” Gheddafi è sempre stato pronto a tendere una mano al “fratello” Berlusconi, in cambio di una pioggia di miliardi.
Sembra addirittura che Frattini abbia ostacolato un documento UE, per poi tornare sui suoi passi, quando evidentemente si è accorto del massacro in atto. Troppo tardi. Per me questo silenzio è peggio di tutto il ruby/sexy/veline-gate. Oggi non si tratta della morale di un singolo. Oggi c’è in ballo la sofferenza di molti, il massacro di un popolo. Prendiamone atto prima che questi giorni si aggiungano alla triste lista dei momenti più cupi del secolo.
Settimana scorsa abbiamo “osannato” la lettura di Gramsci da parte di Luca e Paolo al Festival di Sanremo. “Odio gli indifferenti. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”.
Per favore Berlusconi, Ue, Onu, Mondo, italiani….non fatevi odiare, è arrivato il momento di incidere sulla storia. È arrivato il momento di fermare i criminali del mondo, gli uccisori dei diritti umani.
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