(Pisa) Tra castrazione e contrappasso: il problema dei graffiti in città

Oggi sulla Nazione potete leggere un reportage sul problema graffiti, dopo che nella centralissima Via Ulisse Dini, che unisce Borgo Stretto a Piazza dei Cavalieri, sono apparse nuove scritte spray.
Fra le varie dichiarazioni di sdegno di alcuni esponenti del centrodestra spicca quella del coordinatore comunale/consigliere Diego Petrucci che propone la castrazione chimica per chi viene colto a sporcare i muri. Questa mi sembra un’esagerazione e una provocazione che non deve nemmeno essere commentata, da quanto è fuori luogo e senza senso. Se vogliamo pensare a una “punizione” esemplare possiamo ricordarci del contrappasso di dantesca memoria, scrivendo sulla fronte degli imbrattatori a carattere indelebile la parola “stupido”, “asino” o “forza Pisa”. A parte gli scherzi, la questione va affrontata seriamente.
Nessuna parete del centro storico viene risparmiata, neessuna pietà per edifici  storici o importanti. Il fatto è che il 90% delle scritte non sono nemmeno belle o artistiche, si riducono a scritte indecifrabili in una lingua sconosciuta o dichiarazioni d’amore per la gnocca di turno. E’ l’ora di dire basta. Bisogna cercare soluzioni a 360° per proteggere il patrimonio artistico e diminuire la percezione di degrado che i graffiti causano. Sono stato due anni a Londra e  nel centro storico di scritte sui muri nemmeno l’ombra. Come hanno risolto? Con 3 modalità:
– graisy paint sui pali, paline, fermate autobus che evitano la scrittura, lo scratch e l’attacco di poster o stickers
– le telecamere “followfinders” (una vede l’altra)che chiudono a reticolo il centro e sono presenti su autobus e metro. In realtà le telecamere ci sono, ma mancano le forze per un’azione immediata.
– pene sociali, chi viene colto in fragranza di reato non va in galera ma gli viene commissionata una mansione lavorativa pensante (lavare strade, servizi di pulizia bagni ospedali, servizi alle carceri). Dopo questa applicazione i reati si sono ridotti del 50% ..nessuno vuole fare quei lavori pesanti ed umilianti….
Aggiungo da parte mia un percorso formativo nelle scuole di educazione al decoro.
Questi interventi ridurrebbero sicuramente il problema anche qui a Pisa, restituendoci la bellezza del centro storico.
Ma non dimentichiamoci che i murales e i graffiti sono anche una forma d’arte. Mi viene in mente la bellezza del murales di Haring, così poco conosciuto dai Pisani.
Ma su questo ci tornerò.


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