Una nuova risoluzione dell’ONU sembra permettere l’uso di forze armate per salvaguardare l’incolumità della popolazione civile.
Dopo quasi un mese di lotta impari, dove i ribelli della Cirenaica lottavano contro il rais mentre venivano bombardati dall’alto, siamo arrivati a un punto decisivo.
Il colonnello Gheddafi sta piano piano riconquistando terreno, nonostante qualche settimana fa fosse dato per spacciato, e marcia spedito verso Bengasi.
Non sappiamo quante torture sono state commesse, quante ingiustizie, quanti sono i morti tra i civili, in questo mese terribile per il popolo libico. Siamo stati distratti dal terremoto in Giappone e ci siamo dimenticati della miseria della Libia, condannando gli insorti a sconfitta certa.
Qui sta il fallimento della politica internazionale, veloce ed efficace quando tocca direttamente gli interessi dei paesi più importanti, burocratica e immobile quando si tratta di valutare la miglior soluzione di fronte a un disastro umanitario.
Quale futuro adesso? È forse troppo tardi? A questo punto un intervento militare porterebbe solo a una guerra contro un regno sovrano che ha schiacciato le resistenze interne? Ci sono altre soluzioni?
Con le altre forze politiche sto preparando una mozione da presentare al prossimo consiglio, vi invito a partecipare oggi alle ore 17.30 alla stazione Leopolda ad un convegno dal titolo: Il Mediterraneo verso la democrazia?
Partecipano: Francesco Nocchi (Segretario Provinciale Pd), Ermete Realacci, Leonardo Domenici,Giacomo Filibeck (Responsabile nazionale Pd per il Mediterraneo e il Medio Oriente)e Khalid Chaouki (Responsabile nazionale Pd per le Seconde generazioni)
Mediterraneo: verso quale democrazia?
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