I giornali locali oggi aprono con toni apocalittici: parlano di rivolta, di rabbia, di arroganza di fronte alla decisione del Ministro Maroni di costruire una “tendopoli” a Coltano, in un’area demaniale in passato campo di concentramento di prigionieri di guerra. Un passato una garanzia.
Un’ “insurrezione” che ha coinvolto tutti i partiti, ma con diverse sfumature e diversi linguaggi.
Mentre Lega Nord e Pdl locali soffiano sulla paura e sul categorico disprezzo di ogni politica umana e d’accoglienza, noi abbiamo altri motivi per dire NO alla tendopoli di Coltano.
Ma come, non era la Toscana pronta a fare la sua parte ed accogliere diversi immigrati nella Regione, aiutando a risolvere la vergogna di Lampedusa? Non era il Comune di Pisa disposto a verificare spazi idonei per supportare il carico che si era preso Rossi in una precedente riunione con Maroni?
Certo e siamo ancora disponibili a tutto questo, ma ci deve essere una volontà di collaborare da parte del governo, perchè solo gli enti locali possono suggerire come gestire al meglio questa emergenza umanitaria.
La proposta del presidente Rossi è una risposta efficace, semplice, dignitosa e rispettosa dei diritti umani: un’accoglienza di piccoli gruppi suddivisi tra tutti gli enti locali, per una gestione più curata e diretta e con l’aiuto di associazioni di volontariato che operano sul territorio su tematiche sociali.
Invece la decisione solitaria e autoritaria del governo è quella di creare un’elefantiaca tendopoli, 500-600 immigrati in una zona che non ha servizi, né acqua né luce.
Un luogo, quello dell’ex-struttura militare americana di Coltano, recintato da un lungo filo spinato, paludoso e inospitale. Sembra più una prigione a cielo aperto, una struttura che deve incutere terrore più che accoglienza.
Un ammasso di persone in un contesto difficile e troppo grande che può creare tensioni all’interno e all’esterno, vanificando ogni politica sull’immigrazione e generare false paure e stereotipi.
Come Comune di Pisa invitiamo fortemente il ministro Maroni a ripensare a questa scelta scriteriata, suggerendo di valutare l’ancora valida proposta del Presidente Rossi, che comporta un maggiore sostegno della dignità e dei diritti dei profughi, evitando contrasti e favorendo una miglior soluzione della questione.
Chiedo anche ai cittadini pisani di non temere l’eventuale arrivo di questi disperati, che fuggono da zone di conflitto e che hanno storie terrificanti alle spalle e di evitare di cadere in facili stereotipi smentiti e crudeli, che non fanno onore alla tanto decantata solidarietà toscana.
Oggi alle 17.30 per protestare contro la decisione del governo Berlusconi e proporre le nostre soluzioni ci troveremo come PD a Coltano, in via dei Cappellani, di fronte al centro radar, per vedere le condizioni disastrose del luogo dove dovrebbe sorgere questa terribile “tendopoli”. Siete tutti invitati.
Chiusura verso l’arroganza del governo, apertura verso i rifugiati. No ai lager e alle prigioni all’aperto, sì a un’assistenza più umana e condivisa da tutti gli enti locali.
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