Oggi sveglia all’alba per un’azione di protesta volta a fermare l’avvio dei lavori per la creazione del CIE. Alle 6 e 30 la zona di Coltano aveva davvero l’aria di un lager. Palazzi fatiscenti, doppia recinzione, un minaccioso filo spinato. Il tutto immerso in una mistica nebbia che dava un’atmosfera lugubre. Come ha detto qualcuno stamani…mancava solo la scritta sopra il cancello ” il lavoro rende liberi”.
Trattori e donne incatenate sono state il simbolo della protesta pacifica che ha permesso una forte consapevolezza del problema.
La nostra forte mobilitazione di partito è stata necessaria per fermare l’azione d’imperio del governo che ha chiesto a Rossi di dare concretezza alla sua proposta: quella di un’accoglienza più umana E condivisa con gli enti locali di piccoli gruppi.
Per dare supporto alle proposte della Regione ci vediamo ora davanti al Comune, per dire con forza:
NO AI LAGER, SI ALL’ACCOGLIENZA
… e la mobilitazione continua
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