[Pisa] Piazza dei Cavalieri (Oscuri?)

Piazza dei Cavalieri è diventata nuovamente il centro della discussione cittadina. Sede del potere civile quando Pisa era una gloriosa Repubblica Marinara (peccato per la regata di ieri!), ospita tra i tanti bellissimi palazzi la Chiesa di Santo Stefano, la sede della Normale e la Torre della Fame, dove venne rinchiuso il Conte Ugolino.

In vista della nuova pavimentazione (vedi foto sotto) è iniziato un dibattito (in commissione, sulla stampa e sulla Rete) sul simbolo da inserire in mezzo alla Piazza. Tra stupore, goliardia e senso dell’umorismo il simbolo della città, la croce bianca su sfondo rosso, se la gioca con…il simbolo di Batman, l’amato cavaliere oscuro che combatte il male. Ora va bene, Batman è un cavaliere, è fico, è cool, ma se qualcuno mi chiedesse quale luogo simboleggi di più la città non avrei dubbi. Non Piazza dei miracoli, ma Piazza dei Cavalieri, il cuore politico di Pisa dai tempi dell’antica Roma. Luogo di storie, leggende, decisioni fondamentali merita il simbolo della città: la croce bianca con 12 palle su sfondo rosso. Quando Batman aiuterà anche la città del Pisa e non solo Gotham City potremmo ripensare la nostra scelta.

Ma l’invocazione al Cavaliere Oscuro può anche essere un’iperbole per i fatti avvenuti nei giorni scorsi. Richiamato dal rettore della Chiesa di Santo Stefano Aldo Armani e dagli abitanti della zona, il sindaco Filippeschi ha invitato il prefetto ad un maggior controllo di Piazza dei Cavalieri, per tutelare la zona da ulteriori atti di vandalismo e di disturbo. La risposta del prefetto non si è fatta attendere e da qualche notte possiamo assistere a un dispiegamento di forze fuori dal normale, con  carabinieri, polizia e vigili urbani.

Questo ha portato a un nuovo “scontro” tra chi vive la piazza di notte e chi vuole invece un luogo tranquillo, ma deserto. Residenti vs Studenti, Diversamenti giovani vs Giovani. In media stat virtus. La verità, come spesso accade,  sta nel mezzo. Sono contro le militarizzazioni dei luoghi, che diventano di fatto non-luoghi, perchè non possono essere vissuti, partecipati, amati. Sono una sconfitta della comunità. Ma questa comunità, che sia autoctona o no non fa nessuna differenza, si deve in qualche modo autoregolamentare, mischiarsi e fondere con la città per trovare una maggiore armonia. Cosa voglio dire: è sbagliato etichettare un intero gruppo di giovani come vandali se una notte compare una scritta sul muro, ma è altrettanto inconcepibile la stupidità dei pochi che scrivono con il pennarello su una chiesa del XVI sec, deturpandola irrimediabilmente.  E’ sbagliato evitare il concentramento di giovani che vogliono stare all’aperto, rifuggendo la noia televisiva, che danno un segnale di socialità, gioia, felicità e secondo me anche di sicurezza. Ma capisco che a volte , sentendo propria la piazza, ci si lascia andare nella musica e nel divertimento, dimenticando chi magari vorrebbe essere in piazza con loro, ma non può perché ha bisogno di dormire.

La soluzione non è la militarizzazione. Basterebbe che chi vive la piazza dimostrasse di tenerci davvero, cercando un minimo di “autoregolamentarsi”, come hanno dimostrato di saper fare altre volte,ad esempio portando sacconi di immondizia e ripulendo il risultato di una festa estemporanea.  Magari potrebbero organizzare, in accordo con il Comune e Monsiglior Armani, un atto di “pulizia” dei graffiti e delle scritte che deturpano la zona, prendendosi con gioia la responsabilità dei pochi stronzi che se ne infischiano della bellezza della piazza. Un gruppo di ragazzi potrebbe creare un cartellone di eventi con musica e altro, aperto a tutta la cittadinanza, che capisce quando è il tempo di togliere strumenti musicali e altro per finire la serata tornando alle semplici discussioni orali, alle parole, che non danno fastidio a nessuno.

Solo rinforzando il concetto di “comunità” e di “collettività” possiamo mettere fine allo scontro “generazionale”. Magari Batman ci può dare una mano.


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