Luglio 2001. Governo Berlusconi. Era l’anno del G8, Genova era al centro del mondo. Migliaia di manifestanti, pacifici, uniti da un’altra idea di società. Ad un tratto, per colpa di pochi, la protesta degenera. Sassaiole contro la polizia, guerriglia, armi non convenzionali. Negli scontri ci scappa il morto. Il mondo scopre i black block e le violenze della polizia. Una brutta pagina della storia italiana.
Luglio 2011. Governo Berlusconi. Genova è un ricordo ancora fresco per molti. La protesta ora è a Chiomonte. Migliaia di manifestanti, pacifici, uniti da un’altra idea di sviluppo del territorio. Ad un tratto, per colpa di pochi, la protesta degenera. E rivediamo lo stesso copione. Sassaiole contro la polizia, guerriglia, armi non convenzionali. Feriti da entrambe le parti. Il mondo riscopre i black block e le violenze della polizia. Un’altra brutta pagina della storia italiana.
Ancora una volta assistiamo alla sconfitta della politica. La politica di un governo che non sa gestire i conflitti se non con la forza, che non riesce più a parlare con nessuno. Ma perde anche la politica dei movimenti,visto che non riescono a isolare le frange più violente, che purtroppo vanificano il loro lavoro. Di ieri ci ricorderemo i volti insanguinati e i lacrimogeni invece della protesta pacifica.
E in questo clima è difficile farsi una posizione, capire le ragioni di un’opera che sta generando conflitti insormontabili. Genova aveva un respiro globale, Chiomonte si riduce ai problemi di una vallata.
Per una volta cerchiamo di far chiarezza, in modo sereno, lasciando da parte la politica degli attacchi trasversali. Chissà, potrebbe essere da lezione per la prossima volta, quando forse riusciremo ad evitare che la storia si ripeta.
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