Ieri pomeriggio ha suscitato grande entusiasmo sui social media la notizia che Ikea ha chiesto formalmente al Comune di Pisa di iniziare il percorso per aprire un nuovo insediamente nel nostro territorio. Sulla pagina Facebook del sindaco Marco Filippeschi c’è stata la conferma e sono seguiti molti commenti di apprezzamento, facendo diventare “caldo” il tasto “mi piace” sulla notizia che garantiva l’interessamento del colosso svedese.
Un ottimo risultato per Pisa, che aveva molti altri validi concorrenti, come la Versilia, Livorno e Massa. Sicuramente ci saranno molti posti di lavoro in più, un indotto notevole e una sinergia con le imprese locali, come vuole la politica di Ikea.
I mobilifici della zona pisana si sentono minacciati dal colosso svedese, ma devono proprio temere? Oltre a diversificarsi come merce, se il territorio e la Provincia lavorano bene, possono usufruire dell’incremento di persone che vengono nella zona pisana per comprare arredamenti e mobili. Sta agli enti locali e alle imprese dimostrare che Ikea importa tanto quanto i grandi e piccoli mobilifici della zona. Che un mobile dal nome impronunciabile (ektorp, expedit ) è diverso per target e per caratteristiche da un mobile prodotto in zona. Competere su innovazione e qualità, senza subire la concorrenza sui prezzi bassi. E rilanciare il made in Italy.
Un ultimo punto che mi preme molto, che ho cercato di far emergere nell’ultima discussione in consiglio, è quello dell’impatto ambientale. Un valido motivo, forse il più dirimente, che ha portato Ikea a non fare l’insediamento a Vecchiano era quello di voler costruire in una zona vincolata dal Parco. Un’attenzione legittima che purtroppo ha portato a tempi molto lunghi di decisione, ma gli organi di controllo e garanzia servono a questo . Ebbene, il nuovo insediamento pisano non mangerà nuovo territorio, perché sorgerà in una zona dove era previsto un insediamento commerciale di pari misura, in un primo momento destinato allo sviluppo dei Cantieri navali. Sembra inoltre che Ikea abbia garantito notevoli misure che vanno nell’ottica dello “sviluppo sostenibile”. Ovvero quel processo finalizzato al raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale ed istituzionale, sia a livello locale che globale. Tale processo lega quindi, in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale ed istituzionale, al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità delle future di soddisfare i propri. [Wikipedia].
Insomma attendiamo nuove notizie al più presto e una relazione del Sindaco nel Consiglio Comunale di oggi, ma ci sono tutti i presupposti per iniziare un percorso virtuoso e soddisfacente. Una boccata di ossigeno in questi giorni così difficili di crisi lavorativa e di stasi economica. In attesa che il “Bjursta” e il “Sagosten”siano con noi all’ombra della Torre, c’è più amore verso la Svezia.
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