Peccato. Tutto era studiato al meglio, preparato nei minimi dettagli per far diventare questa mattinata una festa. L’occasione era ghiotta: Napolitano, il Presidente della Repubblica veniva in città. Adesso per colpa del maltempo su Roma, tutto il programma è saltato.
Doveva inaugurare il restyling di Corso Italia, ma soprattutto far visita ai luoghi simbolici del Risorgimento: la statua di Garibaldi, il ricordo di Curtatone e Montanara, ma soprattutto Mazzini e la sua Domus, dove è morto nel 1872. La Domus, ribattezzata “Memoriale Mazzini” è stata oggetto di restauro e da oggi, oltre a mantenere la funzione di museo, ospiterà un Centro Studi per la Democrazia. Oggi più che mai ne sentiamo il bisogno, per capire che futuro e che sviluppi può avere la democrazia, in questo incerto presente, dove si parla di limitare la libertà di manifestare, per evitare violenze. Ma ieri Rodotà su Repubblica è stato chiaro su questo:
“LA forza della democrazia sta nella capacità di utilizzare fermamente la legalità ordinaria, senza precipitarsi ad invocare leggi eccezionali appena ci si trova di fronte a qualche difficoltà. La fuga nella legislazione eccezionale è stata troppe volte la via per apprestare alibi, per coprire inefficienze. Ed è stata pagata assai cara, perché le istituzioni hanno presentato una inutile faccia feroce, mentre tardavano nel mettere a punto le adeguate misure organizzative. Scrivere una norma è facile. Ben più arduo, ma indispensabile, è proprio predisporre strutture in grado di fronteggiare tempi mutati e difficili.”
Tornate romantici, recita lo slogan per la riapertura del Memoriale Mazzini. Tornate romantici e appassionati, aggiungo io.
L’indignazione può essere il primo passo, ma per un nuovo Risorgimento serve qualcosa di più. Serve l’impegno, la passione, la voglia di creare qualcosa di nuovo.
Fate un salto al Memoriale Mazzini, perché è bello ogni tanto tornare romantici.
Lascia un commento