Signori e signore, il giorno dello spettacolo è finalmente arrivato. Un matinèe annunciato da tempo, che ha tenuto l’Italia paralizzata per giorni e settimane. Una campagna pubblicitaria mai vista, con tutti i giornali che dedicavano la prima pagina allo spettacolo di oggi. Come poteva essere altrimenti? Oggi va in scena l’Italia, con le sue virtù (poche) e i suoi difetti (tanti). Uno spettacolo che è già entrato nella storia prima del suo inizio, grazie alla lunghissima premessa. Un prologo fatto di tradimenti, colpi di scena, insulti, storie d’amore, finti eroi e eroi finti. Per mesi i protagonisti, Berlusconi e i suoi ministri, hanno avuto l’attenzione del pubblico, lasciando agli altri il ruolo di comprimari, poche briciole mediatiche, pochi fischi e pochi applausi. Non c’è che da applaudire alla bravura dei protagonisti di tenerci incollati alle sottotrame dello spettacolo, come ad esempio le tragicomiche vicissitudini del gruppo di attori di ”responsabilità nazionale”. Ma voi non avete visto l’intensa agonia emotiva della Carlucci, quando interpreta la donna pentita dei suoi peccati, che aveva ceduto ai richiami della politica, solo per poterla cambiare dall’interno, ma che col tempo si ravvede e lascia il suo primo amore. E poi Scilipoti…una performance struggente, toccante. Non avete provato pena per chi, pieno di debiti, oppresso dai pignoramenti, vede la salvezza grazie alla bontà di uno dei due protagonisti principali. Non parliamo dei frondisti che fanno capo a Scajola, come novelli Otello, sublimi nel chiedere un passo indietro al loro ex capo, dopo aver partecipato a tutti i suoi misfatti.
E poi Bonciani, D’Ippolito, Gaglione, Pisacane, Guzzanti, Destro, Gava, Nucara…personaggi in cerca d’autore, vogliosi di andare in scena per comprarsi un futuro , ma inesperte marionette dei veri protagonisti dello spettacolo.
La tensione è altissima, il finale è veramente incerto. Non ci resta che assistere a questo spettacolo. D’altra parte il biglietto l’abbiamo già pagato tutti. Ed è stato molto salato.
Signori e signore, che ci siano fischi o applausi, è arrivato il momento di mettere in scena un nuovo spettacolo.
Speriamo sia l’ultimo.
P.s: l’intervento è preso pari pari dal post che avevo scritto il 14 Dicembre dell’anno scorso. Cambiano solo alcuni attori secondari. Abbiamo perso un anno con il solito film e il solito protagonista, che non è decisamente piaciuto alla critica internazionale.
Per una volta lo spettacolo non deve continuare.
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