Ieri è scoppiato il caso Fassina nel PD. La fantomatica componente “liberal”, ha chiesto de dimissioni di Stefano Fassina, responsabile economia del Partito democratico. Vengono criticate le sue posizioni contrarie alle raccomandazioni dell’Europa in termini di lavoro. Questa lettera ha fatto riesplodere le contraddizioni all’interno del partito. E’ ritornata la politica del tifo, con persone schierate con Fassina, altri con Ichino, altri ancora con Boeri. Queste divergenze sicuramente alimentano confusione. Si discute più di chi supporta chi e non si parla di come divergono le singole proposte. Risultato? Non si riesce a far capire qual è la nostra posizione sul lavoro?
Ecco fatemi un favore, date un’occhiata a quest’ottimo riassunto e fatevi la vostra opinione. Con la disoccupazione che avanza, soprattutto quella giovanile (1 su 4 non lavora), non possiamo perdere altro tempo.
Io non mi schiero e chiedo maggiore coraggio. Evitare di parlare di persone, ma cercare di entrare nel merito.
Papa Paolo VI diceva che il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero. Bene, lo deve essere anche la discussione sul lavoro. Per ora non è così.
Tra Boeri e Fassina scelgo la ragione
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