[Sanremo] Il canone lo pago a Twitter

Non seguo Sanremo da anni. Un po’ per una certa avversione agli eccessi delle ultime edizioni, un po’ per scarso interesse nelle rassegne canore. Mentre vedevo Ballarò e gli sproloqui di Di Pietro e Lupi (lo so, sono masochista) su Twitter e su Facebook vedevo inevitabilmente i commenti in diretta di chi invece era sintonizzato su Rai1, rendendomi partecipe non voluto degli eventi del Teatro Ariston. Posso dare un giudizio sui cantanti, posso dire quanto è bella Nina Zilli, posso ridere delle gag di Luca e Paolo senza aver visto un secondo di Sanremo. Posso perfino criticare Celentano e il suo monologo semidelirante. Di tweet in tweet saliva la curiosità, anche io volevo dire la mia e non restare spettatore disinteressato. Stavo trovando Sanremo addirittura appassionante, pur non avendolo mai visto nemmeno per un secondo. E ho fatto quello che non avrei mai creduto di fare: ho acceso la TV e ho messo su Rai1, per 10 minuti, quelli finali, riuscendo ad aggiornare Facebook con qualche battuta sulla votazione falsata. Sono diventato improvvisamente uno di quelli che “snobba” Sanremo per poi mettersi a guardarlo. Il coinvolgimento dei social media è stato così grande da abbattere tutte le mie diffidenze. Non so se lo seguirò anche nei prossimi giorni, ma Sanremo visto sul Web è sicuramente più attraente e spiritoso. E la prossima volta il canone lo pago a Twitter.


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