#pisa Il risciò sostenibile: storia di una buona idea

Chi ha seguito le cronache locali nelle ultime settimane sa che ho preso a cuore la questione del “Progetto Pedicab”, ovvero l’utilizzo di una bicicletta modificata che può ospitare due persone a fine turistico. Chiamato comunemente risciò, il progetto sostenuto dal giovane disoccupato Roberto Alberti vuole dare un servizio ai turisti ecologico e sostenibile. Ma la sua è una strada in salita. La discussione approderà in Giunta in una delle prossime sedute, ma l’Assessore alle attività produttive Giuseppe Forte frena gli entusiasmi. La mancanza di un regolamento sui veicoli “atipici” non permette di concedere altre autorizzazioni, per evitare ulteriore caos in una zona molto sensibile come quella di Piazza dei Miracoli. Si pensi alle “carrozzelle” a quattro posti (chiamate anche tandem), dove il conducente è spesso un turista straniero che si riversa nelle strade cittadine causando ingorghi e incidenti. Ma il “Progetto Pedicab” è un’altra cosa ed è stato infatti avviato in altre città simili a Pisa, sempre di respiro europeo, come Genova e Firenze. Specialmente nella città fiorentina da pochi mesi si sta sperimentando questo nuovo servizio di risciò con grande soddisfazione di amministrazioni e turisti. Sviluppato come intrattenimento, offre tour guidati su percorsi prestabiliti, evitando di andare a impattare quindi sul traffico veicolare e rischiare incidenti come le famigerate “carrozzine”.
Sicuramente il progetto Pedicab è un servizio in più per i turisti e un’occasione di lavoro per un giovane disoccupato. A Pisa si può sempre fare come a Firenze e avviare un progetto sperimentale, in attesa di una regolamentazione di tutti i mezzi “atipici” che possa fare chiarezza e ordine sui servizi di mobilità sostenibile, ma che richiede un percorso burocratico lungo.
Le idee sono il nostro futuro, il nostro capitale maggiore, il nostro investimento, soprattutto in questo  momento di forte crisi occupazionale. Compito della politica è premiare le intuizioni più innovative e sostenibili, evitando di ingabbiarle in una burocrazia inconcepibile, mortificandole con tempi d’attesa biblici. Una regolamentazione è necessaria, ma ci sono gli strumenti per creare progetti pilota o disposizioni transitorie, visto che la mobilità sostenibile è sempre stata una priorità della Giunta, come dimostrano i numerosi casi di eccellenza pisana.
Per ulteriori informazioni seguite la pagina ufficiale del progetto su Facebook e fate sentire il vostro appoggio!


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