Ah la famiglia, il centro di ogni vita umana. Un milione di pellegrini sono giunti a Milano in occasione del settimo incontro mondiale delle famiglie. Guest star Papa Benedetto XVI.
Anche Antonio e Alex volevano andare. D’altra parte incarnano in pieno le parole che Papa Ratzinger ha usato per delineare “la famiglia”: nonostante stiano insieme da quasi sette anni si amano ancora follemente, si “valorizzano reciprocamente” e entrambi hanno un rispetto infinito per le sensibilità dell’altro. Si sono sposati quattro anni fa in Spagna, dove si sono conosciuti per lavoro, vicino a Granada, in un assolato sabato di Luglio. La loro coppia è stata “benedetta” dall’arrivo di un bellissimo bimbo di colore, Mattias. Sì, hanno dovuto adottarlo perché Antonio, per colpa di una malattia genetica, è sterile.
Tutta la famiglia è poi rientrata in Italia un paio di anni fa, un po’ per nostalgia, un po’ per assistere la madre malata di Alex.
Antonio, da cattolico praticante e fermamente credente, ha seguito tutta la trasmissione dedicata all’evento di ieri, trovando particolare sollievo nelle parole di conforto del Papa per chi è segnato da esperienze dolorose di fallimento e di separazione, incoraggiandoli a rimanere uniti nelle rispettive comunità.
Mentre vedeva la diretta alla televisione e Alex preparava il pranzo, guardava Matias, perfettamentente integrato nella scuola materna dietro casa e pensava a quanto era felice di averli entrambi nella sua vita. Pensava alla sorpresa che avrebbe fatto loro, quando avrebbe annunciato una vacanza a sorpresa nel luogo preferito di Alex: l’isola d’Elba. Avrebbe fatto di tutto per la loro felicità, per garantirgli pace e serenità. Era loro “schiavo”, riprendendo il termine latino familia: “gruppo di servi e schiavi patrimonio del capo della gens”. Ma nella sua casa non dominava nessun capo, ma solo sentimenti e valori ricordati anche ieri dal Pontefice: amicizia, solidarietà, uguaglianza, cultura, convivialità.
Mentre sentiva queste parole alla tv si rammaricava di non essere andato a Milano con la sua famiglia, ad ascoltarle direttamente insieme a tutti gli altri pellegrini. Un velo di tristezza oscurò la sua faccia: avrebbe voluto essere lì, ma non poteva. Non perché c’era qualche impedimento, la mamma malata o un lavoro da finire. Non poteva andare perché non era una “famiglia gradita”. D’altra parte non era colpa sua se si era innamorato di Alex, diminuitivo di Alessandro. E a Milano (e in Italia) non c’è spazio per loro, così simili nei sogni e nell’amore alle altre famiglie, eppure così tremendamente diversi, che li rende tristemente una “non-famiglia”, invisibile agli occhi della religione e dello Stato.
Lascia un commento